Come far si che la pratica continui nel tempo?
Questa è un domanda che molti genitori ci pongono per far si che i loro figli possano continuare la pratica del Vovinam per un po’ e non solo pochi anni.
Premettiamo che non esiste la ricetta perfetta a riguardo, anche perchè ogni bambino e ragazzino è a se, così come poi lo sono le famiglie da cui dipendono, però negli anni di esperienza, sicuramente qualche risposta riusciamo a darla.
Intanto specifichiamo che non è un problema solo legato ai bambini o ragazzini, ma anche al mondo degli adulti, solo che l’adulto è autonomo e dopo una certa età è difficile indirizzarlo verso un modo diverso di gestire gli impegni. Parlando invece di bambini e ragazzi invece può essere maggiormente gestibile perchè alle spalle ci sono i genitori.
[Guardate questo video su YouTube. Molto attuale anche se di qualche anno fa]
I bambini e ragazzini di oggi, nella maggior parte dei casi, sono abituati a fare tante, forse anche troppe, cose tutte insieme.
Spesso questo avviene perchè comunque loro vogliono sperimentare, ma anche perchè alla fine non sono capaci di accontentarsi di una cosa, e quindi vorrebbero avere un po’ tutto. Alle spalle il genitore, per renderlo felice, lo accontenta, perchè non vuole che il figlio non faccia nulla e perchè ritiene che sia meglio sperimentare piuttosto che orientarsi subito su qualcosa di specifico.
Seppur questa cosa sia ragionevole, dobbiamo però pensare che per appassionarsi a qualcosa, e quindi far si che lo sport, ma vale per ogni tipo di attività, venga fatto seriamente e in modo costante. Se vengono a mancare queste cose, allora può diventare difficile vedere un bambino appassionarsi e portare avanti negli anni una disciplina.
Se prendiamo esempi di alto livello di qualsiasi sport e ne analizziamo la storia, ognuno di questi grandi atleti ha trovato la via del proprio sport sin da bambino senza doversi buttare il mille palestre e fare ogni sport del mondo solo perchè lo facevano i suoi compagni di scuola.
Questa esempio lo abbiamo ampiamente anche noi nella nostra disciplina.. Ogni atleta, che sia del nostro club o di altri, che da anni porta avanti il Vovinam e lo porta avanti anche con successo, sono atleti che sin da subito, o comunque già dai primi anni, hanno intrapreso un percorso serio e costante.
Cosa vuol dire un percorso serio e costante?
Significa che se si decide che il Vovinam ci piace e vogliamo portarlo avanti, dovrà essere lo sport primario. Non significa che dovrà essere l’unico sport, ma sicuramente dovrà avere la precedenza.
Un atleta che sia bambino, ragazzino o adulto, si lega allo sport, e di conseguenza anche al gruppo che frequenta, praticandolo tanto, due volte a settimana, partecipando agli eventi, evitando di saltare lezioni quando non è strettamente necessario.
Questo atteggiamento porta l’atleta a legarsi al gruppo e a ciò che pratica.
Noi per primi consigliamo una pratica di 1 volta a settimana per gli atleti pìu giovani, questo perchè non sono ancora pronti per potersi impegnare così tanto su una sola disciplina, ma sicuramente tra i 7 e gli 8 anni, se si vuole un cambiamento, la pratica deve prendere un giro diverso.
Se si incomincia a diventare pìu grandi e si frequenta una sola volta si incominciano a vedere le differenze tra i compagni che frequentano di più. Situazione inevitabile perchè chi in modo costante si allena 2 volte, e magari fa competizioni o comunque partecipa a vari eventi, acquisisce esperienza, che in qualla fascia di età è fondamentale, è la loro benzina, ciò che davvero gli permetterà di fare il salto di qualità.
Non dobbiamo diventare campioni, solo essere buoni atleti.
La differenza è importante. Questo ragionamento non è per far si che gli atleti diventino per forza agonisti e campioni, è fatto perchè un atleta sia un buon atleta. Un buon atleta è colui, o colei, che avrà ampia conoscenza di ciò che praticano e grandi abilità, che specie quando sia inizia da bambini, si è in grado di sviluppare in modo nettamente superiore rispetto a chi inizia in età più avanzata.
Dobbiamo sempre partire dal punto che pratichiamo sport per stare bene, ma un’arte marziale la si pratica anche per imparare qualcosa che va oltre al gioco. Questo tipo di pratica ovviamente da i suoi frutti dopo un po’ di tempo.
Avremo bambini, o comunque praticanti che in poco tempo saranno in grado di apprendere molto, ma in realtà la maggior parte avranno invece bisogno di tempo, e spesso quel tempo non gli viene neppure dato perchè si cede alle richieste di un bambino che vuole provare ogni cosa, ma anche lui deve imparare che per ottenere dei risultati serve maggior dedizione. Questo però non lo impara da solo, ma è la famiglia che deve supportarlo e indirizzarlo verso questo percorso.
Attenzione, non si tratta di obbligare un bambino a fare qualcosa che non gli piace!
Mai obbligarli e forzali a portare avanti qualcosa che ormai non fa più per loro, ma essere in grado di capire se la loro richiesta di lasciare è semplicemente pigrizia, magari legata al fatto che le cose diventano man mano più difficili, oppure non essere in grado di fare qualcosa di nuovo di fronte ad altri, o realmente la fine di un interesse.
Questo aspetto solo i genitori possono comprenderlo.
Noi come insegnanti possiamo testimoniare ciò che i bambini e ragazzi fanno durante gli allenamenti, il resto ovviamente sta alle famiglie.
Più volte ci è capitato di notare che effettivamente alcuni atleti non erano più stimolati ed interessati alla pratica, a quel punto è giusto lasciarli andare per la loro strada, forzarli non serve, porterà solo poco più avanti il loro stop.
In conclusione cosa facciamo per vedere la loro pratica nel tempo?
Stimolarli ad allenarsi, far loro comprendere quanto sia bello arrivare a pratica qualcosa per molti anni e quindi diventare bravi e prestanti. Fargli capire che questo però richiede impegno e un po’ di sacrificio, ma i risultati arrivano. Bambini e ragazzi capiscono tutto, solo gli va spiegato correttamente. Un bambino di 9, 10, 11 anni che pratica magari da quando ne ha 5, se volesse smettere è giusto capisca che gli anni che ha praticato gli daranno grandi frutti a breve e di non lasciare tutto senza provare a passare sopra alle difficoltà di quel momento. La pratica sportiva deve insegnare anche tutto questo, non solo lo sport in se, ma la crescita sotto molti aspetti.
A questo punto non resta che tornare sul tatami e allenarsi.
Sperando di aver fatto cosa gradita con questo articolo, aspettiamo voi o i vostri figli sul tatami!