
Intanto dobbiamo differenziare la guardia nel momento in cui stiamo eseguendo delle tecniche a mani nude, tipo applicazioni di difesa varie piuttosto che un combattimento più vicino alla realtà, e da un combattimento sportivo con guantoni.
Sicuramente sono due tipi di guardia differenti, questo perchè con il guantone abbiamo una protezione maggiore, mentre a mani nude meno ma che può in alcuni casi permetterci di usare maggiormente le mani per difenderci.
La guardia dovrebbe servire a proteggere quasi esclusivamente la nostra testa, per lo meno la guardia delle mani, dopodichè le nostre braccia dovranno occuparsi del tronco, senza richiedere l’uso della mano che dovrebbe stare a proteggere il capo. Questa regola vale sia a mani nude che con protezioni, ma la differenza sostanziale sta nel come tenere le mani e a che distanza dal viso.
Normalmente non si consiglia mai di tenere le mani troppo distanti, questo perchè ovviamente si creano degli spazi di accesso che poi diventa difficile coprire nel momento del bisogno, ma senza dubbio, se quando ho i guanti posso permettermi di appoggiare le miei mani alla testa, a mani nude si tende a mantenere una distanza maggiore dal viso, questo per impedire che siano le nostre stesse mani a colpirci.
Di solito nessuno insegna a tenere una guardia bassa che non copra il viso, nonostante sia molto comune vederlo specie in alcune arti marziali, ma ogni tanto capita anche tra i pugili, che sono sicuramente i migliori a gestire questa situazione. Però qui torniamo al discorsi iniziale, il personalizzare l’attitudine al combattimento. Alcuni lo fanno perchè sono sicuri di se, sanno schivare molto bene, altri lo fanno perchè non ci pensano, e forse non hanno ancora ricevuto un bel colpo da fargli ricordare quanto sia importante proteggersi. Riguardo a ciò si può tornare al discorso del “casco si o casco no” per combattere.
Qualche anno fa avevo proposto questo argomento, che potete trovare all’interno di questo articolo: GRATA SI, GRATA NO
Nel Vovinam non esiste “la guardia del Vovinam”. E’ una domanda che spesso mi viene posta, “ma nel Vovinam che guardia tenete?”. La mia risposta è sempre la stessa “ognuno tiene la guardia che ritiene sia più consona al suo modo di combattere”.
I nostri giovani atleti iniziano a combattere con un casco con la grata, poi passano a quello senza, e già la differenza è tanta. Inoltre, personalmente, non faccio usare il casco in allenamento, questo per far si che si abituino a coprirsi, e anche a subire i colpi.
Io adotto una guardia che varia molto se lavoro a mani nude da quella di quando combatto con i guantoni.
A mani nude mi piace avere una guardia molto avanzata e distante dal mio viso. Questo penso mi permetta un maggior controllo, sia delle mie braccia, che di eventuali attacchi. Mentre quando combatto tendo a tenere ovviamente una guardia più chiusa, ma non ho mai lavorato con le mani troppo vicine al viso. Solitamente mi piace tenere un braccio un po’ più distante e uno che protegga il lato “scoperto”, che nel mio caso è il destro.
Insomma, pratichiamo una disciplina che prevede del contatto e che sopratutto deve portarci a saperci difendere e proteggere.
Imparare le tecniche è fondamentale, ma saper attaccare senza essere in grado di proteggere se stessi non è il corretto approccio, e vuol dire che ci manca ancora molto da imparare. Prima cosa, proteggersi, se siamo in grado di proteggerci poi saremo anche in grado di attaccare.
Buona pratica e cercate di applicare su voi stessi ciò che sentite più adatto seguendo i consigli di chi ha maggiore esperienza!
Nghiem Le